La setta degli assassini – Mai Ling

Ci sono assassini che non riescono a rammentarsi dei loro delitti poiché non nutrono alcun interesse per l’esistenza o la non-esistenza delle loro vittime. 

Saul Bellow

Mai Ling è una guerriera cinese addestrata nella setta degli Assassini di Alamut, in Persia. Compare nel romanzo “Huerta, il destino di un’assassina”, ma viene introdotta nel terzo romanzo della trilogia di Avventure nel Nuovo Mondo in un dialogo tra Lucrecia Huerta e Jana.

“In tutta la setta di Alamut eravamo tre donne in mezzo a un centinaio di uomini, eppure la più piccola e gracile di noi, Mai Ling, li batteva tutti durante le esercitazioni”.

“Quella donna ha uno strano nome… è cinese?”

“Discende da una stirpe di maestri d’armi del Catai che conoscono l’arte della guerra da secoli. Le loro tecniche di lotta sono del tutto sconosciute nella vecchia Europa. Ho impiegato cinque durissimi anni ad apprenderne solo alcune, ma sufficienti per diventare la miglior assassina in Europa e nel Nuovo Mondo”.

“E pensare che mi credevo forte…” commenta Jana con il capo chino.

“Lo sei, anche più di me, ma la forza non è tutto. La tecnica, le mosse, i riflessi, la conoscenza della mente dell’avversario sono la chiave per vincere lo scontro più difficile”.

Dunque Mai Ling era una delle uniche due “compagne di scuola” di Lucrecia in una setta di soli uomini, come la stessa Huerta riferisce al sultano turco Solimano il Magnifico dopo avergli salvato la vita da una schiava che stava per accoltellarlo.

“Jamila non era una vera schiava, ma un’assassina alle prime armi”.

“Perché sostieni che era inesperta?” domanda il sultano.

“Fosse stata Mai Ling, oppure Ghula, ti avrebbe mandato nel paradiso di Allah molto prima di essere raggiunta dal mio coltello” sospira Lucrecia, ripensando ai durissimi addestramenti sostenuti per innalzare tre fanciulle imberbi al rango di guerriere più spietate dei compagni di sesso maschile.

“Di chi stai parlando?”

“Delle mie due uniche compagne della vecchia setta. Una è morta, l’altra è tornata nel suo paese di origine senza lasciare traccia”.

“Erano più forti di te?”

“In Oriente conoscono tecniche antichissime di lotta, sia con le armi che a mani nude. Pur essendo la più giovane delle tre, avevo raggiunto il livello della ragazza persiana, ma la discendente di Gengis Khan era invincibile”.

Dal dialogo si evince che l’assassina cinese sia tornata in estremo Oriente per non fare più ritorno, ma la Huerta la incontrerà inaspettatamente sull’isola di Rodi, nella valle delle Farfalle.

Illustrazione di Giulia Calligola

Dopo un inevitabile scontro più dimostrativo che reale e un sostanziale pareggio, Mai Ling si dichiara disposta ad aiutare la Huerta a risolvere le proprie terribili vicissitudini. Ma per quale motivo la guerriera cinese aveva intrapreso un così lungo viaggio proprio fino a Rodi? Il suo incontro con Lucrecia è stato casuale o voluto? Lei stessa risponde a suo modo nel capitolo “La valle delle farfalle”.

“Non si tratta di buona sorte, ma di karma. I nostri nemici credono di prevedere tutto, ma non vedono oltre gli atti materiali. Non conoscono la parte non materiale delle azioni, la vera causa del destino degli esseri viventi. Ricorda la fede Indù”.

“Sarai al mio fianco?” chiede Lucrecia, improvvisamente rinfrancata.

“Non nel modo che pensi, perché ho intrapreso una strada spirituale diversa. Domani lascerò Rodi per trovare Hakim in tua vece. Le mie ultime informazioni lo segnalavano sull’isola di Pàtmos, nella grotta dell’Apocalisse… Prometto di portarti Hakim non appena lo troverò”.

“Se ci riuscirai” puntualizza Lucrecia.

“Dovresti rammentare che, quando cerco qualcuno, lo trovo sempre. In caso contrario non saremmo assieme in questa valle”.

“So anche che tu non aiuti nessuno per amicizia. Perché lo fai?”

“Riconosci quest’arma?” chiede Mai Ling, sfilando una spada curva da una custodia nascosta nella corteccia di un albero cavo.

“Il tuo piàn dāo in acciaio Tamahagane unico al mondo, la scimitarra donata da Gengis Khan alla tua famiglia”.

“Prendila, non avrei guerriera migliore a cui donarla. Ora va’, gli Ottomani arriveranno presto e tu devi prepararti a dovere per la tua più grande impresa”.

“Mi fai questo dono per vincolarmi alla promessa di sgominare la nuova setta per conto del tuo maestro, non è così?”

“Non hai scelta, se vuoi riprendere ciò che è tuo e chiudere ogni legame con il passato” risponde Mai Ling. Scompare nella vegetazione come una farfalla di rara bellezza che prende il volo dopo essersi mostrata per un fugace istante.

Al prossimo articolo per scoprire i personaggi di Huerta. Il destino di un’assassina.

Segui l’autore su Instagram: @giomandruzzato

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...