Dottor Ibanez #1 – la medicina dei nostri avi

Giovanni Mandruzzato ci immerge nel mondo della medicina antica raccontandoci curiosità e storia in merito agli usi dei nostri antenati e delle lontane popolazioni.


Partiamo dalle curiosità provenienti dai tempi più remoti, da Asclepio citato da Omero, Esculapio per i romani, un semidio identificato in epoca tolemaica con Imòthep, la prima figura di medico emersa dalla nebbia dell’antichità. Gran Visir del re Djoser (III dinastia, 2980 a.C ), ricoprì importanti incarichi nel campo dell’amministrazione della giustizia, del tesoro, dell’esercito e della flotta. Fu il responsabile dell’agricoltura e dell’ordine interno dell’Egitto. Tradizioni successive lo indicano anche come sacerdote, astronomo, mago, uomo dalle conoscenze infinite, ma anche medico personale del re e della sua corte nonché responsabile della salute del popolo.

A Imòthep fu attribuita la costruzione del primo edificio in pietra dell’Egitto, la celebre “piramide a scalini”, oggi visitabile nel sito archeologico di Saqqara, a poco più di 30 km dal Cairo. In numerose raffigurazioni artistiche rinvenute nella Valle dei Re sono ritratti i primi infortuni sul lavoro della storia dell’umanità. Uno dei più celebri è nella tomba di Ipwy a Deir-el-Medina, nei pressi dell’odierna Luxor, della XX dinastia. In un unico disegno sono raffigurati numerosi infortuni, tra cui si riconoscono la rimozione di un corpo estraneo dall’occhio, un trauma a un piede proveniente dalla caduta di un mazzuolo e una riduzione della lussazione di una spalla (per la riduzione delle fratture, i medici egizi usavano bende impregnate di gesso o di gomma). Il papiro Edwin Smith (dal nome dell’americano risiedente a Luxor che lo acquistò al mercato antiquario nel 1862) documenta 48 casi di chirurgia riferita per lo più a traumi. Ognuno è presentato in 4 parti distinte: la natura del trauma o malattia, la descrizione dell’esame obiettivo da parte del medico, la prognosi e il trattamento, che può essere omesso in caso di prognosi infausta. Il papiro si trova alla New York Academy of Medicine.

Questo approccio decisamente pragmatico dei seguaci di Imòthep riguarda la branca della medicina corrispondente all’attuale ortopedia, traumatologia e chirurgia ortopedica (una raffigurazione dei “ferri del mestiere”, molto simili agli strumenti chirurgici attuali, è visibile al pubblico sulle pareti del tempio di Kom Ombo, sulle rive del Nilo a sud di Luxor, 40 km a nord di Assuan).

Per il resto della medicina egizia, meno pragmatica e più magico-religiosa, rimando ai prossimi articoli.

Fonti:

La medicina egizia (prima parte): Manuale di Storia della Medicina di G.Fornaciari e V. Giuffra

Demetra- home-medicina-medicina dell’antico Egitto – sito online

Treccani, Enciclopedia

2 risposte a "Dottor Ibanez #1 – la medicina dei nostri avi"

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