Tutte queste sere sono andato, verso l’una del mattino a rivedere il Duomo di Milano. Questa chiesa, rischiarata da una bella luna, offre uno spettacolo di bellezza straordinaria ed unica al mondo. L’architettura non mi ha mai offerto simili sensazioni.
Stendhal, 5 novembre 1816
“Intrigo a Milano” è un romanzo ambientato nella mia città natale all’indomani della caduta dell’Impero Napoleonico e della nascita del Regno Lombardo-Veneto governato dall’Austria.
Alcuni lettori hanno definito il romanzo “storico”, altri “giallo spionistico”, altri ancora “avventura” e qualcuno “storia d’amore”. Come autore, posso dire che nell’opera sono presenti tutte le componenti elencate, ma sempre sullo sfondo della Milano ottocentesca, una città molto simile e allo stesso tempo diversa da quella attuale in cui i protagonisti si muovono, parlano, osservano, mangiano, bevono, indagano, amano e così via. Le vicende li condurranno nei luoghi più celebri, come il Duomo, il Castello, il Cenacolo e La Scala, in luoghi di enorme interesse storico e culturale come la Biblioteca Ambrosiana, Palazzo Clerici e Palazzo Serbelloni, in luoghi che non esistono più come la cerchia interna dei Navigli, su cui transitano oggigiorno le automobili, i taxi e la filovia. Il lettore verrà accompagnato nei palazzi del potere e nelle case di ringhiera di periferia, viaggerà su una diligenza imperiale e sulle sudice chiatte che trasportavano il marmo per il Duomo lungo i Navigli, parteciperà al sontuoso banchetto organizzato dalla Contessa protagonista per la visita del ministro Metternich e berrà mezzo litro di vino in una squallida osteria malfamata. Il lettore, con la consueta macchina del tempo che suggerisco di utilizzare per i miei romanzi, potrà immergersi nell’atmosfera della città e, se si lascerà guidare dai personaggi, non la percepirà come semplice sfondo, ma come entità viva dalle mille sfaccettature e contraddizioni tra le quali si annoverano quelle precedentemente elencate.

Le mie fonti, tra la biblioteca e il web, sono state innumerevoli perciò mi limito a dire quali sono state le principali.
- Il tramonto di un regno di Franco Della Peruta e altri autori edito da Cariplo nel 1988. Questo libro storico è stato fondamentale nella caratterizzazione sia storica che geografica della Milano del 1816. E’ stata una guida fondamentale per attingere informazioni sulla mappa cittadina e sulla sua divisione in Sestieri ( e non quartieri ) disposti a spicchio come sei parti di un cerchio con centro sul Duomo. Analogamente, ho ricavato informazioni basilari per la collocazione dei vari centri di potere (palazzo del governatore, del podestà, del magistrato camerale, della polizia austriaca e così via) oltre ai nomi e cognomi di coloro che ricoprirono le più alte cariche politiche durante l’anno in questione.
- Il sito del Comune di Milano dispone di una parte importante di cronologia storica che mi ha permesso di riportare avvenimenti di quegli anni utili alla mia narrazione
- Le biografie di personaggi storici inseriti nella trama. Si tratta di politici, come l’austriaco Metternich, braccio destro dell’Imperatore d’Austria; scrittori e poeti come lord Byron, icona del romanticismo europeo; scienziato e medici prestigiosi come il dottor Moscati, già primario dell’Ospedale Cà Granda di Milano in epoca napoleonica; funzionari di polizia come Luigi Bolza, celebre per l’arresto di Pellico, Confalonieri e i capi della Carboneria milanese. Il web e i libri trovati in famiglia sono ricchi di informazioni su questi personaggi e su molti altri che faranno parte della trama. A questo proposito, ho verificato la presenza a Milano dei personaggi storici proprio durante i pochi mesi di svolgimento della vicenda, a eccezione di Metternich di cui sono comunque documentate le visite ufficiali in città.
- Una infinità di saggi, sia sul web che nella biblioteca dei nonni, sulla vecchia Milano, sulle frasi in dialetto, sulle usanze, sull’architettura, sui navigli, sulle strade, sui monumenti, sugli spettacoli alla Scala e in mezzo alle vie, su tutto.
Raccolto un volume enorme di dati storici, mi sono servito solo di una piccola parte di essi per non appesantire un romanzo che, pur essendo secondo i primi lettori scorrevole e avvincente, è già lungo ed elaborato.
Il mio augurio, al di là di avvincere i lettori con l’intrigo, il poliziotto, la contessa misteriosa e l’avventura, è quello di appassionarli a una città, Milano, troppo spesso etichettata come capitale del business, del lavoro, della moda o del commercio ma molto meno apprezzata per la sua ricchezza storica, artistica, architettonica e culturale.
Non sono molti i luoghi dove si può visitare almeno un monumento per ogni periodo storico dall’antica Roma ai giorni nostri: Milano è uno di questi.
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