Diego Colòn & Maria de Toledo

Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili.

Lucio Anneo Seneca

DIEGO COLÒN

L’alto funzionario Diego Colon rappresenta il tipico governatore spagnolo tramandato a noi più dalla letteratura e dal cinema che dalla storia vera e propria. Dietro i suoi modi arroganti e il peso della sua autorità è in realtà un ometto che cerca di fare il gradasso senza riuscirci e che ogni volta è costretto a capitolare per non perdere la poltrona o qualcosa di peggio…

“In nome di sua eccellenza don Diego Colòn, viceré delle Indie e governatore di Hispaniola, requisisco la vostra nave e tutto ciò che contiene”

Tuonano i funzionari all’arrivo della compagnia di Francisco.

“Seduto alla sua scrivania, Diego Colòn è immerso nella lettura di un documento. Indica a Francisco di sedersi con un movimento della mano, senza degnarlo di uno sguardo”


MARIA ALVAREZ DE TOLEDO

La consorte del governatore è una donna intelligente e capace, mondana e pratica; il vero deus ex machina del governo dell’isola. I suoi modi garbati, il suo tono conciliante ma fermo e la sua forza di persuasione rendono difficile a chiunque, compreso Francisco, sottrarsi a una sua richiesta. Ha una mente più aperta all’integrazione dei nativi e all’adozione della linea di conversione morbida predicata da Las Casas rispetto quella ben più dura sostenuta dall’Inquisizione.

“Maria ha i capelli castani lisci lunghi fino al collo, il viso lungo e sottile, la bocca piccola e uno sguardo indagatore, ma bonario, che non incute alcuna soggezione al nuovo ospite. A Francisco appare semplice nei modi pur facendo parte di un mondo disciplinato da regole e codici complessi che lui ben conosce”

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3 risposte a "Diego Colòn & Maria de Toledo"

    1. Buongiorno. Il più difficile tra i tanti è stato quando, fresco di laurea e da poco assunto in un reparto odontoiatrico di una clinica, ho sostituito il mio primario morto d’improvviso in estate modo tragico. Detta così potrebbe sembrare normale, ma le assicuro che fare da apprendista in qualunque mestiere, non è come trovarsi in prima linea a fare e soprattutto decidere. Andò bene ma per un anno fu come scalare l’Everest.
      In tempi molto più recenti, scrivere il mio primo romanzo a cinquant’anni è stato un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere

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      1. Ha citato 2 esempi davvero molto significativi, soprattutto il primo. Colgo l’occasione per dirLe che mi sono appena iscritto al Suo blog. Grazie per la risposta, e in bocca al lupo per le vendite! 🙂

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