Non è un dolore da poco constatare come questi inca, pagani e idolatri, abbiano saputo conservare tanto ordine nel governo e nella salvaguardia di territori così immensi, mentre noi che siamo cristiano abbiamo distrutto tanti regni.
Bartolomé del Las Casas (1474-1566)
Un altro assaggio de “Il conquistatore di Hispaniola” in attesa dei volumi che seguiranno (tenetevi aggiornati nella sezione Romanzi). In questa “pillola” vedremo l’incontro tra Bartolomé de Las Casas e il nostro conquistatore Francisco.
“Siete il figlio del duca Diego de Mendoza? È un piacere e un onore conoscervi, il mio nome è Bartolomé de Las Casas e vengo da Siviglia. Siate il benvenuto a Hispaniola, capitano”.
“L’onore è tutto mio, la vostra omelia è stata toccante” risponde Francisco osservandone i capelli a calotta. Nota la giovinezza del frate e lo sguardo penetrante, la voce profonda e il modo di fare semplice e amichevole.
“Quando il capitano Villega mi ha detto che eravate sbarcato a Hispaniola mi sono ricordato dell’unico nobile spagnolo che ebbe il coraggio di appoggiare la regina Caterina di Navarra, una donna devota innocente, rischiando la propria vita per i suoi ideali”.
“Direi che sono più famigerato che famoso. Se non vi spiace, non vorrei parlare più di quel tempo”.
“Capisco, anche se ritengo che nascondere i brutti ricordi i fantasmi del passato a noi stessi non è un buon sistema per esorcizzarli […]”.
Quale destino attende il capitano De Mendoza e la sua compagnia d’arme? Scopritelo nel libro!
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