Il Nuovo Mondo

Io sono tormentato da un’ansia continua per le cose lontane. Mi piace navigare su mari proibiti e scendere su coste barbare.

Herman Melville

Il conquistatore di Hispaniola è libro sull’avventura, certo, ma anche sulla scoperta. E quali due parole vanno più d’accordo? E come si esplorano al meglio le terre selvagge se non incontrando i popoli che le abitano?

Prima di scoprire insieme i popoli caribe e taino che abitano l’isola di Hispaniola, ecco a voi lettori curiosi il prologo de Il conquistatore di Hispaniola, un’avventura nel Nuovo Mondo.


PROLOGO

30 settembre dell’anno del Signore 1512, dal giornale di bordo della Santa Catalina.

Siamo salpati da Palos de la Frontera da più di tre mesi e il continente del Nuovo Mondo è ancora lontano. Forse la nostra sorte è già segnata, così come quella dei tanti esploratori che ci hanno preceduto lungo la rotta tracciata dall’ammiraglio Cristobal Colòn.

Una settimana dopo avere lasciato Las Palmas di Gran Canaria, siamo stati sorpresi da una tempesta che ci ha portato fuori rotta. La furia delle acque non accennava a placarsi e i giorni si susseguivano interminabili, senza luce, in balia del diluvio. L’Oceano crudele ha portato via le anime di oltre la metà dei marinai, compreso l’ufficiale in seconda a cui avevo affidato la guida della mia caravella.

Abbiamo raddoppiato gli sforzi fino allo stremo per vincere una lotta quasi senza speranza, riuscendo a tenere a galla lo scafo della nave con le vele ammainate e gli alberi ancora intatti fino al momento della fine della tempesta. Dio o le parche hanno dunque deciso di farci proseguire, ma per quanto tempo? Per quanto ancora possiamo resistere? Grazie all’uso dei pochi strumenti di navigazione rimasti e all’osservazione delle stelle siamo riusciti a correggere la rotta in direzione dell’isola di Hispaniola, seconda tappa prevista nel piano di viaggio dopo le Canarie. Lì potremmo riparare la nave e reclutare nuovi marinai per proseguire verso il continente inesplorato del Nuovo Mondo, la meta della missione segreta affidatami dal re.

Stamattina ho notato la presenza di gabbiani in cielo, di rami secchi, foglie e qualche residuo di cassa di legno in mare. Forse Hispaniola è vicina. Da due ore sono chiuso in cabina sperando di sentire la voce esultante dell’uomo in coffa.


Con chi collaborerà o lotterà la compagnia di dieci uomini e donne scelti di Francisco de Mendoza? Chi sono i popoli caribe e i taino?

I caribe vengono descritti dai primi storici come i “Naviganti della Preistoria in America” e ancora oggi, sebbene meno estesi, abitano aree dell’America Centrale e del Sud America. La loro lingua pare sia inclusa nella famiglia linguistica dell’America Latina. Scrive l’esploratore Miguel Triana: “Il navigante caraibico della preistoria penetrò nel continente avventurandosi per le numerose bocche dell’Orinoco, che misteriosamente lo indusse verso l’interno del continente, fino a risalire il fiume Meta dove un aggressivo torrente si oppose al loro addentrarsi, allora formarono la colonia Carichana (Karib-Ana) o Cariben I caribe vengono descritti dai primi storici come i “Naviganti della Preistoria in America” e ancora oggi, sebbene meno estesi, abitano aree dell’America Centrale e del Sud America. La loro lingua pare sia inclusa nella famiglia linguistica dell’America Latina“.

Ci racconta l’autore: “Sui nativi delle isole caraibiche non c’è molto materiale, né molte testimonianze storiche da parte dei conquistadores a eccezione dei libri di Bartolomé de Las Casas, di cui mi sono fatto raccontare qualcosa da un mio ex professore. Per i taino e i caribe ho dovuto arrangiarmi con qualcosa che ho trovato in rete, arricchendo con la mia fantasia alcuni particolari dei loro riti e delle loro credenze. Mi è stato molto utile, in questo, inserire il personaggio di Miriam, la studiosa veggente della spedizione, che sostituisce la mia voce nell’interpretazione di queste credenze“.

I taino, viceversa, sono stati la prima popolazione amerinda a insediarsi nei Caribi. La loro etnia rivale era quella dei caribe e quando i primi conquistatori approdarono sulle rive americane, la lotta tra le due popolazioni li sorprese. Secondo il volume “Historia General de las Indias” nel 1508 i taino contavano circa 60.000 individui.

Quali strani riti e credenze, quali incontri e speranze avvolgeranno il nostro conquistatore Francisco de Mendoza? Scopritelo QUI.

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