Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.
Ralph Waldo Emerson
Cosa significa scrivere d’avventura? E, sopratutto, per farlo bisogna viverla? L’autore Giovanni Mandruzzato, nella stesura de “Il conquistatore di Hispaniola”, si è lasciato ispirare dai paesaggi caraibici della Repubblica Dominicana, osservando le onde impetuose scontrarsi sulle rocce, e le rive paradisiache dell’oceano avvolgere le bianche spiagge. Ma come è possibile riportare tanta meraviglia attraverso la scrittura?

Da ragazzino scrivevo storie a fumetti, – racconta l’autore – ma disegnavo e disegno tuttora malissimo. Le mie storie invece, a detta di chi le leggeva, erano belle e potevano fare da sceneggiature per un fumettista. La mia vita ha poi preso un’altra direzione, così la mia vena creativa è rimasta in un compartimento segreto dell’anima. Un viaggio in America Centrale è stato l’evento scatenante di una storia non per fumetti ma per qualcosa di più impegnativo: un romanzo, anzi una trilogia. Per descrivere l’isola di Santo Domingo ai tempi di Cristoforo Colombo ho dovuto usare molta immaginazione. Ad esempio, camminavo sulla spiaggia deserta all’alba per guardare l’oceano privo di imbarcazioni e immaginare di vedere comparire una caravella o una canoa dei caribe, un gruppo di conquistadores a cavallo o un villaggio taino.
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